L'AGO O LA FIGA ???


Una mia versione della " Storia della Prostituzione in Portogallo " sarebbe una semplice enunciazione di quanto , nel corso dei secoli , si sia evoluta la morale comune , nei riguardi di un aspetto socio-culturale molto importante .
Forse conterrebbe anche elementi peculiari di questo Habitat , che mi é dato di conoscere direttamente .
Ma siccome non sono ottuagenaria , né la mia famiglia annovera radici profonde in questo paese , la mia analisi risulterebbe estremamente superficiale e limitata ad un tempo storico molto recente .
Ho deciso - pertanto - di ricorrere a chi ha fatto studi approfonditi , che a me non sarebbero possibili .
Intendo riferirvi quanto giá scritto da altri sull'argomento , ma spero di poter aggiungere una chiave-di-lettura personale , una specie di legame che unisca la " Storia " con la mia esperienza quotidiana , diretta ed attuale , siccome si tratta del mio lavoro di Escort .
Ho la consapevolezza di poter coprire solo una minima parte degli aspetti concernenti .
Piú che fornirvi i miei punti-di-vista , che non sarebbero affatto originali , intendo sottolineare dettagli , ed elementi curiosi , che hanno colpito anche la mia immaginazione .
Prendo spunto da un documento ufficiale , denominato « Inquérito sobre a Prostitução » , commissionato dal Governo Portoghese e datato 1889 .
Non so se ne esista online una versiona tradotta in Italiano .
Contiene una specie di censimento delle prostitute " registrate " dalle Autoritá dell'Epoca ed un catalogo dei locali dove si esercitava , legalmente , la professione .
Si ammette , peró , che le " clandestine " costituissero giá un numero importante , in continua crescita e destinato a superare quello delle " ufficiali " .
Piú che a questa distinzione legale , di fatto molto sfumata , mi sembra interessante fare riferimento ad aspetti meramente materiali , in grado di incrementare le probabilitá che una specifica " classe " di donne si incamminasse verso quel tipo di attivitá .
In un'Analisi di José Machado Pais , accuratamente approfondita , anche se limitata al periodo di passaggio dal Secolo XIX al successivo , si trovano tutti gli elementi relativi alle condizioni sociali di chi facesse della prostituzione la propria vita .
Apprendo - quindi - come esistesse un vero e proprio nesso logico , una consequenzialitá quasi obbligata , tale da spingere moltissime " Sartine " tra le braccia di uomini senza scrupoli , che dimostrassero loro interesse sessuale .
A quei tempi , la professione di " Costureirinha " era diffusa al punto da costituire praticamente l'unico sbocco per ragazze senza istruzione superiore , ed alle quali non fosse stato insegnato altro che l'esercizio della propria manualitá .
Si assisteva ad un flusso costante , dalle zone dell'interiore rurale , in direzione delle due o tre maggiori cittá del paese .
Migliaia di ragazzine , ancora adolescenti , accettavano l'invito di " Case-di-Moda " , che esigevano la loro presenza .
Ricevevano in cambio un salario infimo e dovevano assoggettarsi a condizioni di lavoro estremamente faticose e degradanti .
Dato che le famiglie di origine si aspettavano di ricevere mensilmente un aiuto da queste sciagurate , solo eliminando totalmente le spese di alloggiamento e vitto , si poteva mantenere la loro sopravvivenza .
Cosí l'Atelier si trasformava nella loro casa e , ben presto , anche in una specie di Alcova Collettiva , dove Clienti-Uomini della Sartoria , tra una prova di vestito e l'altra , avevavano modo di soddisfare eventuali impulsi sessuali che la situazione comportasse .
Non accadeva raramente - infatti - che chi si recasse in quei luoghi , giá prevedesse la possibilitá di un rapporto sessuale occasionale , con chi gli " prendesse le misure " ..
È con un briciolo di poesia , e senza ricorrere a descrizioni esplicite , che la letteratura portoghese del tempo illustra queste situazioni .
Si intiusce perfettamente , peró , come alla " Costureirinha " non fosse data alcuna alternativa .
Non le era neppure concesso di mercanteggiare sul " prezzo " : si vedeva allungare una moneta durante o dopo il palpeggiamento , e se qualcuno si " scordasse " del compenso , a reclamarlo si rischiava l'immediato licenziamento .
Non stupisce , quindi , che queste povere ragazze , non resistessero a lungo in quelle situazioni .
Appena si presentasse la prima occasione di uscire dalla " Casa-di-Moda " , l'afferravano con tutte le forze .
Sbattevano la porta e si avventuravano nel Modo Reale .
Ma , spesso , finivano per essere sfruttate con maggiore crudeltá .
Tra i clienti piú facoltosi delle Sartorie non mancavano i proprietari dei Bordelli che , quasi sempre , dopo avere sperimentato le " grazie " di quelle neofite-del-sesso , finivano per proporre loro una carriera nei locali appositi .
Lasciandosi convincere od accettando di buon-grado , le ragazze altro non facevano che cadere dalla fatidica " padella " nella " brace " !!
I bordelli del tempo , infatti , offrivano condizioni igieniche e logistiche tali da rivalutare l'ambiente di un Atelier , dove si svolgessero approcci sessuali solo come attivitá accessorie e sempre in un contesto decoroso .
Mi meraviglia che si faccia riferimento ancora ad un Proverbio che , in modo poco democratico , afferma che « Quello che non rende l'Ago , é il Corpo a guadagnarselo » .
Penso che costituisca una testimonianza importante di un fenomeno tipicamente locale e caratteristico , che si é sviluppato qui a Lisbona .
Moltissime delle Case-di-Moda sono ora scomparse , inghiottite nel vortice provocato dal Pret-á-porter di massa .
Non mi pare che esistano imprenditori portoghesi interessati a ripristinare attivitá , che appaiono anacronistiche nel contesto di un consumismo destinato all'immediato , a discapito di qualitá e servizio personalizzato .
Ma sarebbe nello " Stile " di questa cittá , antica capitale di un Impero , ed oggi alla ricerca di un'identitá perduta , se certe usanze avessero resistito all'usura del tempo .
Ricorrerei allora ad una metafora curiosa , in base alla quale l'Ago assumerebbe un ruolo complementare a quello della Figa .
Cosí , stravolgendo il Proverbio , affermerei : « quello che l'Ago non puó cucire , sará la Figa ad accaparrarselo ! » .
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