ANCORA BARBARA .


Raccontandovi di Barbara , ero sicura che avreste condiviso i sentimenti che provo nei suoi confronti .
È una ragazza che ha patito ingiustizie tali , da suscitare simpatia in chiunque la incontri , anche se solo fugacemente .
Eppure la reazioni a quel mio Post , dedicato a lei , sono state molto limitate , e mi sono parse poco calorose .
Spero si tratti solo di uno sconforto generalizzato , che colpisce quando ci si trova a contatto con situazioni o argomenti che provocano tristezza .
Comunque sia , é mia intenzione aiutare Barbara , e penso che , anche affrontando qui i suoi problemi , in qualche modo io le possa essere utile .
Ieri siamo ritornate dalla Ginecologa .
Non ci sono molte speranze che gli squilibri ormonali , provocati da quella " dose-da-cavallo " di anticoncezionale , possano , ora , venire annullati da qualche farmaco .
Invece che ricorrere ad un miracoloso " antidoto " , si dovrá aspettare che l'orologio-biologico riprenda a ticchettare spontaneamente , senza fargli troppa fretta .
Per il mio carattere , impulsivo ed impaziente , si tratterebbe di una prova drammatica , capace di indurre un esaurimento-nervoso .
Fortunatamente - peró - per Barbara é quasi una trascurabile conseguenza di eventi ben piú gravi , che ha dovuto affrontare da quando ha abbandonato il suo villaggio di origine .
Cercate di immaginare come si svolgesse la sua vita .
In quella zona montagnosa nel Sud dell'Honduras , ci si dedica principalmennte all'agricoltura .
La sua famiglia coltiva soltanto patate-dolci , un genere di consumo destinato ai meno abbienti .
A lei veniva richiesto di zappare il terreno , applicare fertilizzanti alle piante e , poi , raccogliere i tuberi , e persino trasportarne casse intere fino ai magazzini .
Una decina di anni fá si presentarono opportunitá interessanti per trasformare la vita degli abitanti di quella zona .
Apparvero imprenditori americani , in cerca di frutta tropicale in grandi quantitá .
Venne costruito un centro per la produzione di concentrati , destinati alla produzione di bevande esotiche .
A quei tempi , Barbara era ancora una bambina , l'unica figlia-femmina della famiglia .
Le fu risparmiato il destino di molte altre che avevano giá raggiunto la pubertá .
In quel villaggio , prima ancora che la nuova fabbrica entrasse in funzionamento , venne costruita , in un paio di giorni , una struttura in legno , una specie di grande capanna , dall'aspetto provvisorio e pericolante .
Lá dentro , in sole tre stanze , caratterizzate da condizioni igieniche estremamente rudimentali , si alternavano ragazze , disposte ad accompagnare chiunque le pagasse .
La necessitá di finanziarsi per acquistare sementi ed attrezzi , portava molti agricoltori a costringere le figlie piú giovani ed attraenti a prostituirsi nel bordello , situato acccanto alle loro case .
Barbara si ricorda , quasi con rammarico , di non aver potuto partecipare a quella " fiesta " !
Credo che proprio allora cominció ad alimentare un sogno di " emancipazione " , non escludendo nessun mezzo , che potesse aiutarla a realizzarlo .
Non fosse stata tanto motivata e convinta , di certo non avrebbe sopravvissuto alle tante umiliazioni , che le vennero sommistrate , poi , durante quel viaggio " verso la Libertá " .
Anch'io faccio la prostituta , ed incontro , a volte , situazioni imbarazzanti , eppure mi riesce difficile capirla .
Tra noi due c'é una netta barriera culturale , che mi impedisce di immedesimarmi nei suoi racconti .
Per esempio , quando mi sento dire che una volta , nella Jungla , si trovó a doversi spogliare , ed immergersi nuda in un ruscello , per soddisfare la curiositá di due poliziotti , che cosí le avevano ordinato , mi chiedo se - trovandomi nelle sue condizioni - mi sarei comportata nello stesso modo .
Per ora non voglio rispondermi .
Mi limito ad ascoltare esperienze per me totalmente estranee , cercando di interpretarle con tolleranza , inserendole in una visione , piú ampia di quella che caretterizza il mio piccolo mondo .
Ma é grande lo sforzo mentale , che mi si richiede per immaginare in che modo , quelle povere ragazze , possano affrontare tanti apparenti controsensi .
È appurato da numerose testimonianze che molte siano frequentemente oggetto di violenza sessuale , oltre che di continui condizionamenti morali .
Dobbiamo provare per loro tanta pena , e non soffocare il sentimento-di-rivolta , quando veniamo in contatto con certe tristi realtá .
Ma ammettiamo pure che esistano anche componenti , che confondono i contorni delle loro storie , e ce li rendono un po' nebbiosi .
Barbara mi ha confessato - candidamente - di avere trascorso alcuni giorni in una cittadina del Guatemala .
Lí , appena arrivata , venne violentata da un gruppo di ragazzi sfaccendati , che finsero di volerla aiutare .
La invitarono a seguirli , promettendo che le avrebbero trovato un passaggio in direzione del Messico .
Arrivarono cosí , a piedi , ad un Garage specializzato nel montaggio di gomme .
Entrati nell'officina , senza tanti preamboli , le sollevarono la gonna , strappandole le mutandine .
Le lasciarono l'opzione di aggrapparsi ad una catasta di pneumatici , invece di farsi trascinare per terra , vicino ad un cumulo di immondizia .
Poi , a turno , tutti abusarono di lei , sotto gli occhi di un paio automobilisti , in attesa che le loro auto fossero pronte .
Il " gommista " si riservó il privilegio di essere l'ultimo della lista .
Barbara non reagí .
Non mi sorprende affatto che non abbia potuto scappare , o confrontarsi con quegli esseri spregevoli , in un modo meno pericoloso e piú dignitoso .
Mi sono smarrita il filo logico - peró - quando lei mi ha detto che , dopo aver recuperato le mutandine che , trasportate da un soffio di vento , si erano andate ad infilare tra due cartelloni pubblicitari , si sia sollevata di nuovo la gonna per rimettersele .
Cosí facendo , inevitabilmente , attrasse l'attenzione del proprietario di una Mercedes , a cui giá era stata sostituita la gomma danneggiata in un violento impatto con qualche buca .
Bastarono due parole , ed una banconota-di-piccolo-taglio , per convincerla ad infilarsi , docile e senza scrupoli , in quella vettura , ancora posteggiata all'interno del Garage .
Si sistemó al lato di chi giá stava slacciandosi i pantaloni .
Non sembró minimamente perturbata dalla situazione .
Si dedicó devotamente a quel sesso rigonfio , fino a che se lo sentí scaricare in bocca .
Vide appena che altri uomini presenti si stavano soddisfando , non staccandole gli occhi di dosso .
Uno allungó le mani , attraverso il finestrino parzialmente abbassato .
Si sentí palpare violentemente .
Lei pensó fosse opportuno non dire nulla , e , quando alle mani si aggiunse anche il sesso eretto di chi aprí la portiera , si scostó per lasciare accesso alla sua vagina .
Dice di non ricordarsi se quell'uomo appartenesse al gruppo di quelli che l'avevano intrappolata prima , fingendo di poterla aiutare .
A me é rimasto il dubbio che fosse proprio uno di loro .
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