VISITA IMMOBILIARE ( 2ª PARTE ) .



Dall'espressione sorridente e maliziosa del viso di Luisa , che ammiccava vistosamente , credetti di dedurre l'intenzione di lasciare a Mario l'iniziativa , e che , perlomeno , lui si sarebbe masturbato per lei .
Se lei avesse deciso di partecipare - pensai - si sarebbe liberata prima di tutto di quei pantaloncioni , tanto fuori-moda da ricordare mitiche immagini di tempi in cui a noi donne era riservato spesso un ruolo accessorio in materia sessuale .
Le sarebbe bastato un gesto elementare per svelarci tutta la sua intimitá .
In una sorta di confusione cronologica associata forse a riserbo comportamentale , nessuno di noi tre pronunció una sola parola .
Evitammo commenti banali , inutili , ma anche di anticipare situazioni che poi potessero non concretizzarsi .
Mario finse di aver finito di pisciare ed incominció a sbatacchiarselo come se volesse sgocciolarlo .
Trovai piuttosto sexy quel movimento , ben suggestivo di come avremmo potuto usufruire di quell'oggetto : non nascondo che provai curiositá ed attrazione .
È incredibile come , a volte , nell'eccitazione , si possa dimenticare che il pene altro non é che una parte del corpo di una persona , e non un giocattolo avulso che si possa utilizzare separatamente .
Provavo disgusto ed avversione per quell'uomo cosí trascurato e sporco , ed - al contempo - una grande voglia di sentire dentro di me quella parte , che lui si stava massaggiando tra le dita .
Ma non arrivai a denunciare i miei pensieri , né a suggerire alcuna delle mie intenzioni .
Anche perché Luisa , quasi mi stesse leggendo la mente , incominció a guardarmi con uno sguardo ben differente da quelli , di apparente libidine , che avevo incrociato inizialmente .
Mi fece capire con un gesto esplicito - puntandosi un dito alla tempia e facendolo ruotare - che cosa pensasse della esibizione di Mario , e della nostra presenza lí con lui .
Francamente , non lasció alcun margine a qualsiasi mia eventuale iniziativa , dato che non avrei gradito di certo che lei mi giudicasse una ragazza di pochi scrupoli , che si lascia sedurre dalla semplice vista di un cazzo turgido di belle proporzioni .
Mario probabilmente intuí come la situazione non gli fosse completamente favorevole e - dopo un paio di occhiate in giro - decise di arrestare quella che altro non era che una dichiarata , invitante , simulazione di coito .
Si riaggiustó gli shorts , ma , tentando di riporre dentro quanto proprio non era piú possibile occultare , finí per accentuare una posizione di esasperato bisogno sessuale .
La nuditá , anche se ostentata , concede la possibilitá di spaziare gli occhi altrove .
L'immagine di quel rigonfiamento del tessuto puntato dritto verso di me , in modo suggestivo e pronunciato , invece , si riveló impossibile da ignorare !!
Luisa giá si era diretta verso l'uscita , voltandoci le spalle , come per invitarci a seguirla .
Mario , passó bruscamente accanto a me , forse nel tentativo di richiamarla indietro o per mostrarsi di nuovo .
Nella mia mente si confermó cosí - implicitamente - che fosse la presenza di lei ad avergli procurato tanta eccitazione .
Forse Mario nemmeno sospettava di aver attirato il mio interesse o , non conoscendomi personalmente , doveva aver escluso che io fossi una ragazza disponibile e disinvolta .
Un passo falso su un mucchietto di calcinacci , fece che , inavvertitamente , finisse per appoggiarsi a me .
Adagiando entrambe le sue mani sulla mia spalla , evitó che i nostri corpi si scontrassero completamente .
Dovessi dare una spiegazione precisa della mia prima reazione e del comportamento successivo , penso che mi sarebbe proprio difficile interpretarlo o giustificarlo : fatto sta , peró , che lasciai che la mano destra mi scivolasse verso il suo pube , e si appoggiasse , fino a coprire l'intera lunghezza di quel pene eretto .
Lo sentii distintamente fremere ed accettare quel contatto , fino ad incoraggiarlo ulteriormente , tentando di facilitarmi l'accesso diretto sotto l'indumento .
Ma , in quegli istanti , Luisa ci chiamó e sembró ritornare sui suoi passi per cercarci .
Smisi immediatamente di rovistare e ci ricomponemmo entrambi per raggiungerla sul prato antistante .
Lei ci attese con un fare piuttosto equivoco : doveva avermi intravisto mentre accarezzavo Mario proprio pochi attimi prima , ma finse di essere totalmente estranea a quanto stesse accadendo intorno a lei .
Anch'io cercai di distrarmi e di portare la conversazione su argomenti tecnici , e pertinenti alla nostra visita in quel posto .
Mario , peró , é un tipo di uomo che non sa proprio come camuffare il suo desiderio sessuale : l'erezione che gli nasce tra le gambe é una necessitá di cui deve compiacersi , dato che lascia che lo risucchi come se volesse incanalare lí tutte le sue energie , anche quelle mentali ..
Chiesi dettagli sulla possibilitá di ottenere permessi di costruzione , e su come si potessero rinnovare ed ampliare edifici giá esistenti .
Ma l'occhio - inevitabilmente - mi cadeva sempre " lí " !!!
Anche Luisa arrivó al punto di non poter piú fingere che niente stesse succedendo e - anche grazie ad una certa confidenza che doveva legarla a Mario - pensó fosse venuto il momento opportuno per affrontare il " problema " .
Senza preamboli o giri-di-parole , chiese direttamente : « Ma Mario , che ti succede ?? » indicando con il dito , chiaramente , a cosa si riferisse .
Provai vergogna che loro due , forse anche per causa mia , si trovassero in una situazione imbarazzante ed molto surreale .
Avrei voluto minimizzare ... dopo tutto , non si trattava che di una reazione istintiva e naturale , che lui , anche senza controllarla , poteva gestire .
Invece la risposta di Mario mi fece riconsiderare anche i suoi atteggiamenti , ponendoli nella loro vera prospettiva .
« Perché , che c'é ?? Non é normale che con due belle fighette come voi in giro , mi venga voglia di scopare , di ficcarvelo dentro ben fondo ? » - parole che immagino non lasciarono ulteriore ombra di dubbio neanche a Luisa .
In quel luogo isolato , lontano da tutto e tutti , Mario si sentiva autorizzato a tentare qualsiasi cosa .
Pensai inoltre che la sua mente , ottenebrata da recenti abusi di sostanze stupefacenti , non gli consentisse un apprezzamento oggettivo della realtá .
Per essermi trovata a contatto piú volte con cocainomani , posso affermare che in loro , spesso , le inibizioni scompaiono , come pure i limiti da porre alle proprie azioni .
Riabbasandosi gli Shorts , e facendoci di nuovo constatare quanto fosse eccitato , credo che Mario si sentisse sicuro che avremmo entrambe accettato di assecondarlo .
Luisa - invece - si allontanó precipitosamente .
Percorse una cinquantina di metri , prima di girarsi .
Poi , con le mani sui fianchi , si immobilizzó a guardarci , quasi con aria di sfida .
Io rimasi dov'ero , a pochi passi da lui - indecisa se seguirla o meno .
Mi rifiutavo di cerebralizzare troppo , ed avrei , tranquillamente , lasciato che la mia curiositá prevalesse .
Peró , mi rendevo conto che - senza la collaborazione o perlomeno la " supervisione " di altre persone le quali , in caso di bisogno , potessero eventualmente controllare Mario - avrei potuto trovarmi in pericolo .
Per questo motivo , chiamai Luisa invitandola a raggiungerci .
Vedevo chiaramente come la situazione stesse evolvendosi rapidamente : quella " cappella " di colore bruno - come abbronzata , piú scura di qualsiasi altra parte del suo corpo - mi puntava come una arma carica .
Luisa non si approssimó , e nemmeno smise di osservarci con apparente disgusto o disapprovazione .
L'avevo appena conosciuta quella mattina e - come detto - mi era sembrata una persona simpatica e consapevole , che mi sarebbe spiaciuto deludere o ingannare .
Non fosse stato per la presenza di lei , avrei anche accettato di soddisfare Mario in qualche modo , tanto mi faceva pena e mi sentivo disponibile alla trasgressione .
Ma , farlo sotto un paio di dolcissimi occhi che si sarebbero rivolti contro di me , divenendo inquisitivi , fino a ridimensionarmi come un verme , avrebbe richiesto un coraggio che raramente esibisco .
Chiesi a Mario , comunque , se volesse che lo aiutassi a venire , stringendolo tra le mie dita o lasciandolo sdrusciarsi contro di me .
Mi disse - altezzoso - che sarebbe stato difficile che potesse raggiungere l'orgasmo cosí , dato che puó mantenersi duro per ore , senza dover eiaculare .
Credo volesse mettermi alla prova ma , logicamente , finí per incuriosirmi .
Non so se fossi piú eccitata di lui , ma di certo non mi sentivo totalmente restía a lasciarmi coinvolgere un poco di piú .
Lanciai un'occhiata arrogante anch'io , destinata anche a Luisa , verso la quale sentivo un crescente risentimento .
Inginocchiandomi , cercai di ostentare tutta la mia tranquillitá .
Poi , con le labbra che a stento riuscirono ad avvolgersi intorno , cominciai un lento , studiato , movimento aspiratorio .
Venni gratificata , a livello auricolare , da parole di apprezzamento sospirate e da gemiti non totalmente repressi .
Soprattutto ad un livello piú diretto - propriamente tattile e gustativo - l'incofondibile comparsa di quel liquidino che di solito precede la sborrata vera-e-propria , mi confermó come lui stesse provando piacere .
Mi dimenticai del tutto di Luisa e del suo atteggiamento ipercritico , se non bigotto .
Slacciai la cinturetta di cuoio dei jeans , sollevando la T-Shirt fino a mostrargli che tipo di reggiseno indossassi , non per eccitarlo ulteriormente - non ce n'era proprio bisogno - ma , forse , inconsciamente , per fargli capire che sono una donna che cura i particolari con gusto e ricercatezza .
Infatti , appena dopo , abbassando i jeans fino alla caviglie , rivelai un perizoma di pizzo della stessa marca , stile e colore , rosa-antico .
Mi lasciai sollevare quel tanto da fare posto alla penetrazione completa , di cui Mario avidamente accolse il mio esplicito invito .
Cosí , sull'erba ispida , e senza nemmeno una coperta per attutirne l'impatto che sentivo irritarmi la pelle della schiena , lasciai che lui si entusiasmasse e ormai agisse " meccanicamente " , entrando ed uscendo da me con una frequenza sempre maggiore e con un vigore incontenibile .
Mi preoccupai peró che non avesse indossato un preservativo e che potesse eiacularmi dentro da un momento all'altro .
Gli sussurrai , quindi , di stare attento , di uscire prima che fosse troppo tardi o comunque di avvisarmi , che l'avrei aiutato ad estrarlo in tempo .
Mi disse - con molta arroganza - di non preoccuparmi , che stava solo facendomi divertire e che vedeva benissimo che io stavo per venire , mentre per lui ci sarebbe voluto ancora parecchio tempo .
Mi toccó ammettere , mio malgrado , che avesse proprio ragione : giá ansimavo in modo confuso prima di parlargli e non tardai molto ad urlare di piacere , appena dopo quella sua provocatoria risposta .
Quando accade che io raggiunga l'orgasmo durante il coito , le convulsioni sembrano continuare a lungo , fino a che , di solito , mi sento riempire dal getto di sperma di chi mi ha tanto soddisfatta .
Quella volta , invece , il piacere mio protratto contrastó con la sua sfrontata , ritmica esibizione .
Credo che Mario stesse tentando di attrarre anche Luisa che ci stava guardando con malcelato interesse .
Da lei non giungeva il minimo commento o esplicita manifestazione , ma si intuiva che non fosse indifferente allo " spettacolo " .
Instancabile , lui deve avermi montato dentro per almeno altri dieci minuti , forse anche di piú .
Credo che se non fossi venuta un'altra volta ed ancora piú rumorosamente della prima , lui avrebbe potuto resistere all'infinito .
A quel punto , dimenticai ogni preoccupazione o riserbo , ed arcuandomi , cercai di offrirmi in una posizione che gli consentisse di soddisfarsi il piú profondamente possibile .
Sentivo i suoi colpi sbattermi contro la cervice mentre la vagina in tutta la sua lunghezza si distendeva per accoglierlo : credo proprio che il messaggio del mio corpo fosse quello di totale libidine e arrendevolezza .
Socchiudevo spesso gli occhi , come per assaporare sensazioni intense che mi raggiungevano dappertutto , ma anche per non distrarre Mario con occhiate che gli sarebbe stato difficile interpretare o che avrebbero potuto farlo desistere dalla totale ricerca del piacere .
Mi concentrai per indovinare il momento esatto in cui lui non avesse piú potuto trattenersi e mi avesse inondata con la sua sborra .
Rimasi con il dubbio se ció fosse avvenuto giá - senza che me ne fossi resa conto - quando lui , dopo un paio di richiami di Luisa , rallentó i movimenti , per poi rialzarsi , lasciandomi per terra come un oggetto usato fino all'estremo .
Vedendo peró che tipo d'erezione continuasse a sfoggiare , e non sentendomi colare alcun liquido dall'intimitá spalancata , che gli offrivo , quasi sperando che si sentisse attratto a ritornarcisi , mi fu facile dedurre che non si fosse ancora svuotato .
Rimasi a gambe oscenamente aperte , anche quando Luisa si avvicinó molto a noi due .
Pure Mario non si coprí affatto e , piuttosto , le disse se voleva provare anche lei a farsi soddisfare .
Luisa - evidentemente non troppo attratta ma nemmeno totalmente disgustata - cercó di convincerlo a smettere quel gioco che lei definí " infantile e poco opportuno " .
Mi parve che lo trattasse come un deficiente , o un bambino capriccioso e poco ubbidiente .
Lui comunque annuí , si ricompose subito , e mentre io cercavo di asciugarmi in qualche modo rudimentale , per poi potermi rivestire completamente , fu il primo ad avviarsi verso la casa principale .
Lei , invece , attese che fossi pronta , porse una mano a cui mi potessi appoggiare , e mentre mi sollevavo cosí , si incaricó di ripulirmi dal terriccio ed un paio di foglie secche .
Poi - assicuratasi che stessi bene e che non mi sentissi vittima di alcuna violenza - mi prese sottobraccio , avvicinando interamente il suo corpo al mio .
Maliziosamente mi chiese se mi fossi divertita e se lui fosse venuto dentro di me .
Probabilmente nemmeno lei voleva credere che tanto movimento dichiaratamente partecipativo , non gli avesse provocato l'orgasmo .
Non ebbi difficoltá a confessarle di aver provato molto piacere , ma di essere rimasta certamente delusa per non aver saputo ottenere un effetto piú tangibile , che mi garantisse che anche Mario si fosse divertito molto .
« Ohhh .. non preoccuparti Carla .. lui é cosí non viene mai !! » aggiunse lei , come seguendo un filo-logico , a me sconosciuto .
Come lei lo sapesse , non mi fu dato ad intendere , ma quella sua frase finí per confermare la mia precedente , istintiva , sensazione che , tra loro due , fosse giá avvenuto qualche " episodio " di natura sessuale .
Mi accarezzó il braccio all'altezza del gomito , forse per confortarmi , come farebbe un'amica di vecchia data , che non sospetterei mai possa divenire mia amante .
Poi - peró - quella sua stessa mano mi raggiunse lá dove la T-Shirt giá non copriva il bordo sollevato del perizoma , uscito alla vista .
Mi sentii accarezzare , con dolcezza , sulla schiena , fin dove lei doveva intravedere il solco , che quel paio di jeans non copre mai interamente .
Pur non offrendo alcuna resistenza , mi chiesi subito se quello fosse un deciso tentativo di seduzione nei miei confronti o solo un leggero sfogo , una sua reazione alle tante visioni erotiche a cui , piú o meno volontariamente , aveva appena assistito .
Dedussi , comunque , che - qualunque fosse il motivo di quelle sue attenzioni - il risultato provocato potesse risultare interessante , sia per me che per lei .
Mi appoggiai a lei , per confermarle di aver apprezzato quella carezza .
Notai come i suoi capezzoli fossero turgidi : Luisa deve portare molto raramente il reggiseno , e penso che solo lo faccia , per evidenziare quel poco che la natura le ha proporzionato , non certo per sostenerlo o proteggerlo .
Non arriverei peró a definire come " Androgino " il suo corpo , che , anzi , é ben femminile , anche se minuto e poco appariscente .
Non le posai una mano dove avrei voluto , solo per un automatico senso di discrezione , e per timore di essere fraintesa .
Le dissi - peró - che non mi sarebbe dispiaciuto fare sesso con lei , o lí immediatamente , o , a sua discrezione , in un luogo e momento , che le sembrassero piú convenienti .
Con un sorriso amichevole , ma poco promettente , declinó del tutto il mio invito .
« Sai , adesso sto con un ragazzo con cui mi trovo benissimo , non vorrei proprio tradire la sua fiducia o crearmi stupide complicazioni » - accompagnó le parole con un leggero gesto di insofferenza , raccogliendo entrambi le mani sopra il ventre , come per indicarrmi che ogni entrata fosse chiusa a doppia mandata .
Pur avendo recepito il messaggio ed essendo disposta ad assecondarlo , lasciai un poco di spazio alla mia curiositá , nella forma di un paio di domande che mi sembravano piú che pertinenti .
Le chiesi cosa pensasse di Mario come amante , e se avesse provato alcune interesse o piacere ad osservarci durante quell'amplesso tanto concitato .
Pur non rispondendo direttamente , mi diede l'impressione che stesse tentando di nascondermi una realtá , che a me era apparsa evidente , fin dai primi momenti in cui la vidi accanto a Mario .
Rimasi con la convinzione che loro due avessero sperimentato insieme ben di piú , di quello che era appena successo con me .
Inoltre , lei doveva essersi molto eccitata a guardarci , anche se si impose di non darlo a vedere .
Raggiunto Mario , che ci aspettava davanti alla casa principale , ci sforzammo di ritornare tutti nel ruolo di partecipanti ad una possibile transazione immobiliare .
Soprattutto io mi rendevo conto di essermi mostrata come una sfrenata praticante di atti di sesso occasionale , e , per di piú , con uno sconosciuto poco affidabile , anche se abile e ben dotato .
Pur parlando di metrature e materiali isolanti , lasciavo che la mente mi guidasse indietro a quello che era successo da poco . ( to be continued .. )
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