VISITA IMMOBILIARE ( 3ª ED ULTIMA PARTE ) .


Contribuivano ai miei pensieri sensazioni ancora intense , echi di orgasmi non completamente svaniti , accompagnate da un prurito localizzato all'entrata della vagina , appena sotto lo sbocco dell'uretra che , per piú di un paio di volte , mi ero sentita quasi sfondare .
La pressione applicata nel penetrarmi , si era concentrata proprio lí , annullando i
movimenti per divincolarmi sotto colpi piú decisi .
Prima di portarci a visitare l'interno della casa , Mario volle presentarci alla sua compagna , che si trovava nel portico posteriore , intenta a leggere un libro .
Ragazza della nostra etá , di origini tedesche , ma che puó esprimersi in perfetto Inglese , Margot si sforzó di sembrare simpatica , soprattutto nei miei confronti .
Mi lasció - peró - nel dubbio che avesse indovinato - almeno in parte - che tipo di relazionamento mi legasse a Mario in quei momenti .
Anche perché Mario continuava eccitato .
Non solo io potevo intuire il desiderio non ancora sedato , che si materializzava in una protuberanza impossibile da occultare in quel paio di shorts " anatomici " .
Luisa fu molto cooperativa quando si trattó di entrare per la porta principale : disse che conosceva giá bene quel posto , per esserci stata piú volte , e che sarebbe rimasta a fare compagnia a Margot in veranda .
Superato l'atrio spoglio e poco spazioso , ed uno stretto corridoio , mi trovai subito dopo in una cucina angusta , male illuminata da una finestrella poco funzionale .
La compagnia di quell'uomo , che non pensava ad altro che scopare di nuovo , divenne immediatamente difficile da gestire .
Non intendo dire che non mi sarebbe piaciuto sentirlo ancora , in tutto il suo vigore , aprirsi un varco nella mia intimitá .
Avrei preferito - peró - concentrarmi , in primo luogo , sulle caratteristiche della casa e fare qualche domanda inerente .
Fosse stato per me , avrei riservato all'attivitá sessuale un ruolo secondario o comunque l'avrei rimandata per un po'.
Invece , proprio mentre aprivo un'anta dell'armadio a muro , che puó essere utilizzato come deposito di provviste , ebbi la netta sensazione che lui si fosse giá denudato e appoggiasse il suo sesso contro le mie natiche .
Mani forti da lavoratore mi afferrarono all'altezza dei seni e , per alcuni attimi , sembrarono soddisfatte del contatto che offrivo loro lí .
Ma poi scivolarono , fino a sbottonarmi i jeans , che io aiutai a scendere fino alle ginocchia , con un movimento che deve essere risultato piuttosto suggestivo e sensuale .
« Vuoi che mi spogli interamente , Mario ? » mi sembrava che saremmo stati piú comodi se ci fossimo liberati di tutti i vestiti e ci fossimo spostati su di un letto .
Soprattutto mi importava di essere stimolata sul clitoride che cosí , in piedi e con l'impaccio dei jeans arrotolati , gli sarebbe stato difficile da raggiungere .
« No.. No , non importa .. cosí te lo posso ficcare nel culetto » - non , peró , un'ipotesi che mi lasciasse considerare , accettare o rifiutare , solo un avvertimento tardivo , di quanto giá stava per avvenire .
Quel pene dalla forma tanto strana , con un glande molto voluminoso , non mi aveva dato alcun problema durante la penetrazione vaginale , ma pensai che avrebbe incontrato grande resistenza nel penetrarmi altrove .
Sentendo come la corona non riuscisse facilmente ad essere inserita , pensai che forse dipendesse anche da me , che non avevo preventivamente liberato l'intestino e dilatato quell'apertura .
Gli dissi di aspettare , che sarebbe stato meglio se ci fossimo diretti verso un bagno , dove avrei potuto occuparmi del problema .
Avevo deciso di tentare di svuotarmi interamente e poi far uso di abluzioni di acqua tiepida .
Intendevo facilitare cosí un contatto piú profondo e soddisfacente .
Per quanto il mio corpo lo desiderasse , non mi sentivo ancora pronta a riceverlo con successo in un angolino di me che richiede particolari attenzioni , e che sempre mi desta qualche preclusione .
Ma , piú o meno consciamente , giá avevo cominciato a dilatare l'entrata anale e sentivo come la pressione di Mario stesse per sortire il risultato da lui desiderato .
Al suo secondo o terzo tentativo piú deciso , provai una fitta di dolore che coincise con la certezza che la totalitá del glande , e forse anche parte dell'asta , avesse penetrato il mio spazio , saturandolo .
Di certo l'azione non stava avvenendo secondo i miei programmi o preferenze .
Sperai solo che si spicciassse a raggiungere l'orgasmo cosí , visto che sembrava tanto entusiasta e , sicuramente , in quel modo si stava provocando un attrito molto stimolante .
Le sue mani , forse per facilitarsi il compito , ma anche per aiutarmi a non soffrire troppo , si erano sistemate in modo da allargarmi il piú possibile .
Mi sentivo divaricare alla base di entrambe le natiche , e al contempo mi rendevo conto di non poter offrire nessuna resistenza .
Smisi presto di preoccuparmi dell'eventuale contenuto intestinale che potesse imbrattargli il sesso .
So che nessun umano possiede ghiandole destinate a lubrificare quell'apertura in caso di rapporti sessuali e che , quindi , é consigliabile far uso abbondante di prodotti artificiali , che aiutino un atto che non é propriamente naturale , o facilitato dalla nostra anatomia .
In quella occasione , peró , ebbi quasi subito la netta impressione che mi stessi bagnando anche lí .
Non so esattamente da dove si originassero quei succhi erotici , ma credo che fossero piú miei che suoi .
Pur non escludendo che quel pene martellante , giá pregustandosi una bella sborrata profonda nelle mie viscere , avesse iniziato ad emettere il liquidino che la precede , non penso potesse produrlo in tale abbondanza .
In maniera ancor piú evidente che durante il coito vaginale , Mario dimostró di essere un animale particolarmente adatto a certe situazioni , di sapersi controllare , pur non limitando il vigore delle sue prestazioni .
Mi face gemere a piú riprese , quando íl disagio delle sofferenze iniziali si trasformó progressivamente in una forma autentica di piacere , che solo richiese un piccolo aiuto di un paio di mie dita appoggiate al clitoride , per concretizzarsi in un orgasmo importante .
Lo ricevevo ad un ritmo tambureggiante , che avrei gradito piú lento e meno ossessionato .
Gli dissi che mi aveva proprio soddisfatta e che ormai spettava a lui decidere quando terminare il rapporto .
Non appena udite le mie parole , solo destinate a comunicargli quanto giá doveva aver constatato da solo , finse quasi di offendersi , o perlomeno , mimó un'uscita repentina da quella situazione che mi vedeva in sua completa balía .
Infiló qualcosa per sostituire il sesso che aveva ritirato , un paio di dita che fecero lo stesso effetto .
Neppure mi sarei accorta del cambiamento di quanto mi veniva inserito analmente, se non mi fossi sentita puntare in modo inequivocabile all'apertura della vagina .
Decisi di dimenticare la precauzione che sconsiglia di passare da un coito anale ad uno vaginale , senza prima lavarsi accuratamente .
So che la flora o agenti patogeni eventualmente presenti " dietro " non devono essere trasferiti " davanti " , dove potrebbero prolifare provocando infezioni , prurito , ed anche dolorose lacerazioni .
Sicuramente Mario non avrebbe ascoltato le mie rimostranze .
Lui conosce solo una Legge , quella dei suoi istinti da soddisfare , della sua curiositá da assecondare e della esibizione da mostrare .
Si mette apparentemente a disposizione di chi sia disposta a condividere situazioni erotiche , che lui inizia e si incarica di gestire a proprio piacimento .
Cosí facendo , puó anche sembrare che partecipi in modo non esclusivamente egoistico e narcisista , ma non illudetevi che sia un amante premuroso o attento ai bisogni delle partner femminili che gli concedono intimitá .
Ha indubbiamente la fortuna di possedere un " oggetto " che , per la forma , le dimensioni e le instancabili prestazioni , non passa inosservato ad una donna sessualmente attiva , e risulta ben accetto all'anatomia femminile che si dischiuda alla sua utilizzazione .
Purtroppo , peró , si limita a " suonare uno strumento " , a svolgere movimenti meccanici che piú si adattano alla ritmica interpretazione di un pezzo musicale , che ad un vicenda erotica , ricca di pathos , che coinvolga due esseri umani , alla ricerca di qualcosa di piú che un semplice atto corporale .
Faccio un esempio , in modo che possiate intendere la mia delusione relativa a certi aspetti " tecnici " della sua interpretazione del ruolo di Amante .
Sentendo come la punta del suo glande annaspasse per trovarsi una strada contro le mie pareti vaginali , al momento poco lubrificate , lasciai scivolare giú la mano , che fino ad allora mi aveva tenuta aggrappata all'armadio , e cercai di guidarlo verso il clitoride .
Intendevo sí stimolarmi , ma soprattutto evidenziare con movimenti lunghi del bacino , una sorta di intesa amichevole , di umida volontá , che fosse caratteristica non di una semplice apertura , ma di tutta la zona erogena che posseggo tra le gambe .
Gli avrei offerto di entrare nella destinazione agognata , solo dopo un breve giretto esplorativo , che gli permettesse di valutare anche il mio desiderio e partecipazione .
Invece , non appena si accorse che scivolavo contro tutta la lunghezza del suo sesso in-tiro , senza inserirmelo dentro prontamente , gorgoglió insofferenza , me lo tolse dalle mani e me lo ritrovai a sbattere contro l'utero al primo affondo .
Le sue mani - grossolane quanto deve essere il suo cervello - disdegnarono propositatamente di accarezzarmi dove piú avrei desiderato sentirmele posare .
Si concentrarono ancora - anche senza che ne fosse sorta la necessitá - a divaricarmi le natiche , forse per poter controllare visivamente che tutto quello stantuffo stesse entrando in me .
Immagino che agli occhi di Mario dispiacque dover notare che non offrivo accesso anche allo scroto e chissá quanto altro ..
Ogni cinque o sei colpi decisi , battuti come su un tamburo , lo sentivo rallentare per poi fermare completamente il movimento penetrativo : se ne stava appena cosí , quasi immobile , per lunghi istanti , dandomi la precisa sensazione che fosse sul punto di eiaculare .
Non so con certezza se si stesse esibendo in qualche tecnica amatoria orientale , o piuttosto combattesse l'istintivo bisogno di scaricarsi .
Finí per sconcentrare anche me e diluí il piacere che avrei potuto provare se lui si fosse lasciato andare , fino a che un ritmo naturale , progressivamente piú accelerato , lo avesse condotto all'orgasmo .
Forse per la prima volta nella mia intera vita sessuale , mi vidi costretta ad incitare un partner affinché terminasse il rapporto e " se ne venisse " finalmente .
Non usai precise parole che indicassero la mia impazienza , ma gemendo ed emettendo monosillabi , evidenziai un processo , che spesso gli uomini trovano irresistibile .
Mario non ignoró questo mio modo di suggerire un epilogo della situazione , ma , invece di rimanere dentro di me e lasciarsi cullare dagli istinti , prese a frizionare furiosamente il pene , ormai tra le sue dita .
Mi chiese di voltarmi ed aprire la bocca .
Pensai che , dopo tutto , fosse una richiesta ragionevole e mi resi disponibile ad accogliere il suo sperma dove lui l'avrebbe indirizzato .
Generalmente si tratta di attimi fugaci , concitati .
Capita spesso che io non apra completamente le labbra a tempo , per ricevere la sborra all'interno della bocca o sulla lingua : nella piú parte dei casi , mi sento impiastricciare il viso , le guance o il mento .
Con Mario , invece , in tempo non mi mancó , anzi , ad un certo punto , mi convinsi che non sarebbe mai riuscito a terminare .
Potevo vedere a pochi centimetri di distanza , ed in tutta chiarezza , come tutto il pene congestionato fosse intriso di sudore , e come il glande apparisse translucido , ricoperto da un liquido copioso , al quale speravo si sostituisse quanto prima un violento getto biancastro .
Era ben presente il caratteristo odore , che il maschio emette appena prima di sborrare e che , solitamente , provoca la mia eccitata aspettativa .
Non ricordo con certezza se comunicai verbalmente il paragone che mi attraversó la mente , ma credo di aver pronunciato la frase : « Dai .. Dai bello stallone .. inondami tutta , sono qui per questo .. » , o qualcosa di simile , in riferimento alla forma del suo sesso , che , nella mia fantasia , assunse mitiche proporzioni equine .
Attesi , attesi , esponendo anche la lingua in modo invitante e malizioso , ma a Mario non fu possibile soddisfarsi , pur nel massimo della concentrazione e dello sforzo .
Desistendo , entrambi lasciammo la presa contemporaneamente .
Le nostre mani si relegarono a compiti elementari , che non necessitassero di intraprendenza .
Non poteva esserci altra evoluzione degli eventi .
Io raccolsi i jeans , pensando - peró - quanto fosse necessario lavarmi .
Lui si ripulí dai miei succhi e dai suoi , negli stessi shorts sgualciti e sudatacci , che gli servirono per ricoprirsi , come se nulla fosse accaduto .
Vagammo per il resto della casa , come per ritrovare il bandolo della matassa .
Mi sforzai di chiedergli qualcosa di inerente alla qualitá della costruzione , ed a possibili alterazioni , che lui mi volesse consigliare .
Anche Mario riuscí a rientrare nel ruolo professionale , che aveva caratterizzato i primi momenti dell'incontro .
L'erezione finí per smontarsi un poco e passó ad essere impercettibile se non per chi concentrasse lo sguardo esclusivamente dove poteva venire rivelata .
Come i due estranei che , in fondo , eravamo , ci presentammo sotto il portico , dove Luisa e Margot avevano intavolato una conversazione , di probabile natura ecologica .
Interrompendole Mario , disse che a me la casa non interessava e , bruscamente , senza che io potessi interferire , chiese a Luisa che mi portasse via da lí !!!
Luisa non si fece pregare troppo , salutó frettolosamente e si avvió verso il suo Van .
Rimasi muta e paralizzata dalla sorpresa .
Potete immaginare con quale sconcerto mi sia toccato vedere che - ancora prima che mi fossi decisa ad incamminarmi verso il Van - Mario sollevó il vestitino che Margot indossava senza mutandine , la penetró da dietro , in piedi e ... quasi subito , in una convulsione inequivocabile , scaricó dentro di lei , tutto quanto non era riuscito a produrre precedentemente .
Sentirmi ignorare non é sensazione che prediligo , chiunque sia a farlo e qualunque ne sia il motivo .
Dover poi ammettere di essere stata usata come stimolatrice , come condimento del sapore di un monotono piatto di zuppa , servita sulla tavola altrui , fu proprio insopportabile !!
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